venerdì 4 dicembre 2009

Se il sale aumenta, la salute diminuisce

Consumare abitualmente a tavola quantità eccessive di sale compromette seriamente la salute del cuore.
A stabilirlo è un ampio studio pubblicato di recente sulla rivista British Medical Journal che ha definitivamente confermato la correlazione, da tempo ipotizzata dagli esperti, tra l'assunzione elevata di sale e l'aumento del rischio di malattie cardiovascolari.
I ricercatori prendendo in considerazione numerosi studi clinici presenti in letteratura, della durata compresa tra 3,5 e 19 anni, hanno analizzato in totale risultati relativi a oltre 170mila partecipanti e a circa 11mila casi di problemi cardiaci.
In breve, per ogni incremento di 5 grammi nell'assunzione giornaliera di sale, è stato stimato un aumento del rischio di ictus e di malattie cardiovascolari pari al 23% e al 17%, rispettivamente. «Per inevitabili imprecisioni nella misura della quantità di sale consumate, le conseguenze sulla salute sono state probabilmente sottovalutate» ha commentato Pasquale Strazzullo del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell'Università Federico II di Napoli. «I nostri risultati sottolineano la necessità di un consumo adeguato di questo ingrediente, durante la giornata, per una corretta prevenzione dei problemi cardiovascolari». Ma quali sono le principali fonti di sale nella nostra alimentazione?
  • Gli alimenti allo stato naturale (acqua, frutta, verdura, carne, ecc.)
  • I cibi trasformati che acquistiamo nei negozi alimentari e nei supermercati
  • I cibi che prepariamo in casa a cui aggiungiamo il sale durante la cottura o dopo mentre li mangiamo

Tra i cibi trasformati, la principale fonte di sale nella nostra alimentazione abituale è rappresentata dal pane e dai prodotti da forno (biscotti, crackers, grissini, ma anche merendine, cornetti e cereali da prima colazione, bibite dolci). Si tratta di alimenti che comunemente non vengono considerati come possibili apportatori di sale, ma che invece ne contengono più di quanto pensiamo. Infatti i derivati dei cereali sono una fonte importante di sale, perché li consumiamo tutti i giorni e in quantità più elevate rispetto, per esempio, agli insaccati, ai formaggi, alle conserve di pesce o alle patatine fritte, che in assoluto contengono maggiori quantità di sale ma sono consumati in quantità minori.
Anche alcuni condimenti utilizzati in sostituzione o in aggiunta al sale sono ricchi di sale.
È il caso, per esempio, del dado da brodo (anche sotto forma di granulato), del ketchup e della salsa di soia.

Fonti

British Medical Journal 24 novembre 2009, early online pubblication

INRAN

Marketing e cibo

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