Siamone consapevoli una volta per tutte: fa sempre notizia parlare di eccesso di peso, obesità, rischi per la salute, costi sanitari correlati, mortalità.
E poi c'è un mondo parallelo che non vivrebbe senza gli obesi e i sovrappeso!
Direi un mondo "parassita" che si ciba delle paure altrui. E su queste paure fa business. Grandissimi affari che non potrebbero esistere se si lavorasse sulla consapevolezza e non sull'offerta di "diete" di ogni tipo.
Peraltro, il termine "dieta" è stato svuotato del suo significato più profondo che è "comportamento sano, stile di vita salutare".
Se pensassimo solo a questo dettaglio dovremmo ribellarci a tutto ciò che è "sacrificio", sostituto del cibo, ammazza-convivio, raffinazione estrema, iper-sapori, conservazione oltre ogni limite del buon senso, fretta e voracità, apparente basso
costo, impoverimento delle tradizioni e del territorio...
Abbiamo, di contro, il diritto di ritornare all'apprezzamento dei cibi in ogni loro sfumatura... e smetterla di porre attenzione alle sole calorie, più che secondarie se non disutili.
Le calorie, figlie di un mercato che ne ha bisogno per poter affascinare, sedurre, ingannare il consumatore incosciente con la complicità di etichette incomprensibili in tutto fuorché nel contenuto calorico e poco altro.
E noi continuiamo a farne conto.
Sarebbe buona abitudine, ad esempio, fare spuntino e merenda con frutta secca (comoda peraltro da portarsi in tasca) ma la domanda che mi viene posta sgorga veloce e automatica: "Dottore, ma la frutta secca è calorica!".
E allora continuiamo ad alimentare il mercato dell'inganno.
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