Le tendinopatie sono disturbi dei tendini innescati da insulti di vario genere, in gran parte dei casi di origine meccanica, come traumi o microlesioni. In presenza o meno di fattori predisponenti, la causa principale delle tendinopatie è il sovraccarico funzionale - uso eccessivo e reiterato del tendine- che provoca spesso una ridotta perfusione sanguigna (riduzione della quantità di sangue circolante nel tendine).
Come ci si accorge di un disturbo ai tendini? È la dolenzia o il dolore a darcene consapevolezza, dapprima solo durante il movimento poi anche a riposo. Cosa fare allora? Ci sono due punti di vista: quello di chi soffre -il paziente- e quello del medico. Certamente il paziente chiede la scomparsa dei sintomi: il dolore, prima di tutto. Ed è una visione legittima per chi sa poco o nulla dei rischi a cui si può andare incontro se si elimina il dolore senza riflettere. Proprio così, perché il sintomo “dolore” è un “alert”, un “warning”, un campanello d’allarme che ci informa su quanto sta accadendo nella sede del disturbo. Attira la nostra attenzione perché ci si prenda cura del problema, non per dirci di spegnere la spia e di proseguire la marcia. Accorgersi della spia accesa, valutare il problema in tutte le sue sfaccettature, procedere verso la soluzione senza disattivare (del tutto) la spia: questa è la visione dello medico. Il medico sa che il dolore parte dall’infiammazione, dall’edema (gonfiore) che provoca compressione di vasi sanguigni e nervi. Il rischio di complicanze è reale, fino alla rottura del tendine stesso. Ecco perché il dolore non può essere sottovalutato, affinché agisca da freno inibitore sulla ripresa troppo precoce dell’attività fisica. È necessario, pertanto rivolgersi al medico che prenderà nella giusta considerazione i parametri su cui intervenire per intraprendere la strada della guarigione.In sintesi, per accelerare la guarigione e ridurre i rischi di recidive e di rottura: evitare un intervento drastico sul dolore, migliorare il circolo sanguigno, ridurre l’infiammazione e l’edema, riprendere l’attività fisica con gradualità.
Dr Domenico Tiso
Medico e Presidente ASAS (Associazione per la Salute correlata all’Alimentazione e agli Stili di vita)
L'articolo si può leggere anche alla pagina 11 della rivista "Forza Bologna", n. 20 anno 2011, rivista ufficiale del Bologna FC.
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