Anche per i cibi, come per gli umani, la TV è pronta a spalancare le porte della notorietà. A condizione che si tratti di mediocrità. Il target preferito, a cui rivolgere le maggiori attenzioni, è quello dei bambini. I bambini continuano ad essere esposti a una quantità sproporzionata di pubblicità che propone cibo malsano.
Lo ha ribadito, occorre sempre ribadire anche ciò che si sa, uno studio condotto in Australia e pubblicato sulla rivista “Australian and New Zealand Journal of Public Health” nel mese di Aprile 2011. Lo studio ha descritto la natura e la portata del marketing alimentare sui canali televisivi in abbonamento. Gli annunci trasmessi sui 6 canali televisivi più popolari tra i bambini sono stati registrati nel corso di quattro giorni nel febbraio 2009. Gli alimenti pubblicizzati sono stati codificati come “sani”, “malsani” o “altro”. Ebbene, la maggior parte degli alimenti pubblicizzati è stata del tipo “malsano” (72%) e le tecniche di persuasione sono state utilizzate più frequentemente per pubblicizzare i cibi malsani, piuttosto che cibi “sani”.Gli Autori dello studio concludono che gli alimenti “malsani” costituiscono la maggioranza dei cibi pubblicizzati sui canali per bambini. I bambini rappresentano le vittime inconsapevoli, soprattutto in una società che “corre”, in cui il tempo è sempre più risicato, i genitori sono assenti e la TV gioca il ruolo di governante-badante-insegnante.
Fonte
Il grafico è tratto da: The High Cost of Profit: Consuming Kids Documentary
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