venerdì 24 luglio 2009

La Scienza può far notizia


La relazione tra medici e giornalisti sta cambiando radicalmente. E questo è un bene per tutte e due le categorie, come afferma un editoriale pubblicato dalla prestigiosa rivista Lancet (The benefits of media engagement. The Lancet 2009; 374:92), che riprende un lavoro presentato alla 6th World Conference of Science Journalism appena conclusasi a Londra.
Una volta gli operatori sanitari e gli scienziati vedevano i giornalisti di quotidiani, televisioni e siti internet e gli operatori dei mass-media in generale come cialtroni in cerca di scoop facili. Queste posizioni estreme non sono certo scomparse, ma ora i medici si stanno rendendo conto sempre più del loro ruolo cruciale nella comunicazione in tema di salute e dell’importanza di una collaborazione sana tra giornalisti e ricercatori o clinici. Un Rapporto presentato a Londra e intitolato “Hype, hope and hybrids: Science policy and media perspectives of the Human Fertilisation and Embriology Bill” ha analizzato la procedura di informazione seguita dall’organizzazione Science Media Centre in occasione di alcuni studi di ingegneria genetica sulle chimere: se non fosse stato per la campagna di informazione molto precisa e puntuale nel riferire ai media ogni particolare, si avrebbe avuto una pioggia di articoli fuorvianti, corbellerie e disinformazione – questa la tesi del Rapporto. “Si tratta di una lezione e al contempo di un modello per scienziati, uffici stampa e giornalisti che si occupano di temi scientifici controversi”, conclude il Lancet. “Dimostra che quando i medici interagiscono davvero con i media non è solo il giornalismo scientifico a giovarsene, ma la Scienza”.

Fonte
Il Pensiero Scientifico Editore

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