giovedì 11 settembre 2008

Additivi alimentari e bimbi iperattivi


I coloranti e gli additivi artificiali che si trovano comunemente negli alimenti convenzionali, ma non in quelli biologici, scatenano i comportamenti iperattivi nei bambini (ADHD). Ciò è quanto emerge da una ricerca pubblicata sulla rivista Lancet che conferma i risultati già emersi in studi precedenti come quello pubblicato sulla rivista Archives of Disease in Childhood nel 2004. In particolare, lo studio di Lancet, dimostra che i coloranti e gli additivi chimici presenti in bibite e alimenti incrementano l'iperattività dei bambini di età compresa fra i 3 ed i 9 anni. Secondo i dati dell’indagine sono molti i coloranti e gli additivi pericolosi in quanto “ipereccitanti”, per esempio l’E110, la carmoisina (E122), la tartrazina (E102), il rosso ponceau (4R) e il sodio benzoato (E211). Pertanto Andrew Wadge, responsabile scientifico dell’Autorità britannica, ha anche proposto di eliminare i coloranti sospetti dalla dieta dei bambini che mostrano difficoltà di concentrazione e segni da iperattività.
Da lungo tempo era stato supposto che queste sostanze potessero influenzare il comportamento dei bambini, ma i benefici della rimozione di questi prodotti per la riduzione dei livelli di iperattività non erano stati finora chiariti. Visti i risultati, auspichiamo che vengano riscritte le regole per un impiego più attento e responsabile degli additivi nei prodotti alimentari.

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