A scuola per ascoltare i bambini e parlare di salute

Due giornate di questa settimana dedicate agli alunni di quinta elementare delle scuole Collodi e Rodari di Calderara di Reno, comune di circa 15.000 abitanti alle porte di Bologna. Era già da tempo che avevamo programmato gli incontri per parlare di alimentazione, stili di vita e scelte consapevoli nel rispetto della salute e dell’ambiente. Ascoltare i bambini e le loro esperienze, i loro pensieri in merito ai temi del cibo, delle abitudini familiari, mi ha permesso di conoscere visioni nuove. Ho avuto la possibilità di guardare da un altro punto di vista i temi della salute e sono stato spronato alla maggiore semplificazione dei messaggi. È stato entusiasmante dare risposte personalizzate alle decine di mani alzate che continuamente emergevano dal gruppo: “mio fratello una volta ha bevuto quella bibita che mette le ali …”, “una mia amica mi ha detto che sua sorella più grande non mangia mai la pasta perché fa ingrassare…”, “la mia mamma mangia anche dopo cena…”, “il mio papà fa sempre colazione al bar perché la mattina va di fretta...”, “a me piacciono i legumi soprattutto i cetrioli…”. È stato appagante vedere come essi assorbono le informazioni e le riespongono sotto forma di pensieri calati nella vita quotidiana. È stupefacente la sensibilità e l’emotività con cui affrontano argomenti di grande impatto come la sofferenza degli animali negli allevamenti intensivi. Tante informazioni sono emerse, tanti punti sono stati condivisi, alcuni impegni sono stati presi per la prossima settimana, pochi temi sono stati scelti per l’approfondimento in classe con gli insegnanti, un po’ di consapevolezza è emersa alla fine. Tutto ciò senza mai allarmare, senza mai parlare di obesità dilagante, di diabesità, di globesità, di malattie correlate, di spese sanitarie, di percentuali, di statistiche, di tutte quelle cose che servono solo a far notizia senza neanche più preoccuparci. Perché ormai siamo assuefatti, come alle notizie di cronaca nera e di malapolitica.