I cibi di origine vegetale garantiscono una maggiore tutela della salute e incidono meno sui bilanci familiari (e del Pianeta, aggiungo). Vantaggi che spesso pensiamo non possano coesistere. E invece si può fare! Lo dimostra uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica American Journal of Clinical Nutrition. I ricercatori suggeriscono di dare maggiori preferenze alla frutta e verdura, ai legumi, ai cereali integrali, al pesce; e nel contempo ridurre l’assunzione di carne (compresi gli insaccati e i salumi) e di formaggi. Lo studio ha considerato i dati risultanti dalla spesa alimentare di 78.191 donne che hanno partecipato al Nurses’ Health Study. È stato preso in considerazione, inoltre, l’indice AHEI (Alternative Healthy Eating Index) messo a punto dai ricercatori di Harvard come alternativa alla piramide alimentare degli statunitensi. Il gruppo di donne più virtuoso, con indice AHEI più alto, consuma più frutta fresca, più verdure, più pesce, più frutta secca, legumi e cereali integrali. In parallelo, queste donne fanno registrare un consumo ridotto di carne, di formaggi, di pane e pasta prodotti con farine raffinate, di dolci, di snack e di alcolici. Infine, le donne che fanno la spesa con maggiore consapevolezza presentano un più bassa incidenza di malattie cardiovascolari, di diabete e di pressione alta. Tutte queste cose dovrebbero essere acquisite da chi si occupa della spesa domestica e della cucina. Dai cosiddetti “guardiani del cibo” che decidono l’alimentazione dell’intera famiglia. E se il nostro “guardiano del cibo” è consapevole, noi tutti possiamo dormire sonni tranquilli e puntare verso la salute.
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