sabato 23 gennaio 2010

Le caramelle non son fatte di lardo

Sempre più spesso compriamo inganni che sembrano promesse .... La pubblicità è ingannevole. Talvolta, si arriva addirittura all’OVVIO CHE INGANNA.
Ma l'ovvietà, verosimilmente, piace a noi consumatori. Soprattutto se contiene promesse attese. Il marketing lo sa bene: ogni volta che si vende un cibo, soprattutto se si tratta di alimenti voluttuari, bisogna liberare il consumatore dai sensi di colpa: OFFRIRGLI L’ASSOLUZIONE. Bisogna rompere il conflitto tra “godimento” e “senso di colpa”. Un bell’esempio: le caramelle senza grassi. Qualcuno ha mai comprato le caramelle con i grassi? Fatte col lardo di colonnata, per esempio? O con la pancetta? O con il cotechino? Sì, potrebbe esserci un po’ di latte, un'ombra di panna, una spruzzata di grassi vegetali magari idrogenati, o amenità simili. Ma da qui a chiamarle “CARAMELLE SENZA GRASSI” ce ne corre. Le caramelle sono fatte, di solito, con lo zucchero. Ricordarlo non fa male. Però, la scritta “senza grassi” diventa un valore aggiunto. Una bella promessa per chi non vuole ingrassare. Per chi non vuole grassi. Per chi non vuole grasso. Per chi non vuole essere grasso! Da qui l'inganno e l'ovvio, insieme. E i risultati commerciali ne beneficiano enormemente. Soprattutto quando il consumatore è distratto e, nel contempo, inconsapevole. L'inganno, a suo tempo, è stato rimosso dalle istituzioni deputate al controllo dei messaggi pubblicitari. Ma il livello d'attenzione non va abbassato. Il rischio è in agguato. In ogni momento.

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