giovedì 20 novembre 2008

USA: Screening lipidico nell'infanzia per l'uso di statine


Negli Stati Uniti (ma non solo) il problema obesità infantile non accenna a diminuire, e il peso medio della popolazione infantile è in continua crescita. Sappiamo inoltre che la sindrome metabolica nell'infanzia (circonferenza addominale elevata, iperlipemia, ipertensione, iperglicemia) diventa sempre più frequente e si accompagna a malattie cardiovascolari in età adulta. Tenendo conto dell'efficacia e del profilo di sicurezza delle statine nell'abbassare i lipidi plasmatici e nel prevenire i danni cardiovascolari, si è pensato di proporre l'uso di tali farmaci anche in età pediatrica.

L'intera gestione del problema è stata così sintetizzata dall'American Academy of Pediatrics:
- lo screening lipidico deve essere effettuato ogni 3-5 anni iniziando all'età di 2 anni e non oltre i 10 anni nei bambini con anamnesi familiare positiva di dislipidemia o di malattie cardiovascolari precoci; nei bambini con anamnesi sconosciuta; in presenza di altri fattori di rischio (obesità o sovrappeso, ipertensione, fumo di sigarette, diabete)
- un profilo lipidico basale è l'indagine raccomandata
- il trattamento principale consiste nella gestione del peso corporeo nei bambini con sovrappeso o obesità, elevati livelli di trigliceridi o di LDL
- nei bambini di 8 anni o più di età con valori di LDL ≥ 190 mg/dl, con anamnesi familiare di cardiopatie o con almeno 2 fattori di rischio aggiuntivi è indicato il trattamento farmacologico, con lo scopo di abbassare le LDL sotto i 160 mg/dl. Se è presente una grave cardiopatia familiare precoce, i valori da raggiungere devono essere inferiori a 130 mg/dl.
Il commento a questo articolo:

Queste linee-guida sono state fortemente criticate, soprattutto per la loro aggressività terapeutica, dal momento che non esistono dati sufficienti sui benefici ottenibili con le statine in età pediatrica e sulla ipotizzata mancanza di effetti collaterali a lunga scadenza. E inoltre, siamo del tutto certi che un abbassamento drastico del colesterolo in età infantile non abbia già di per sé conseguenza negative?
Neanche lontanamente riflettere e prendere seriamente in considerazione le abitudini alimentari e lo stile di vita?
E' troppo tardi?
A quando in Italia il traghettamento di questo nuovo approccio al tema obesità infantile?
Attendiamo gli sviluppi con terrore.

Fonte:
Daniels SR et al. Lipid screening and cardiovascular health in childhood. Pediatrics 2008 Jul; 122:198

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