lunedì 1 settembre 2008

Meno fumo più salute


Uno studio firmato da ricercatori italiani e pubblicato sulla rivista scientifica "Circulation", organo dell’American Heart Association, ha dimostrato che il divieto di fumo nei luoghi pubblici, introdotto in Italia nel 2005, ha fatto calare gli infarti dell’11% per le persone
La DOXA ha effettuato un’indagine su 3.035 interviste, in 152 comuni di tutte le regioni italiane.
I dati del 2008 confermano la costante diminuzione osservata negli ultimi 50 anni. Nel 2008 la prevalenza è passata dal 23,5% al 22%, rispetto all’anno precedente: in particolare, gli uomini fumatori sono passati dal 27,9% al 26,4%, mentre le fumatrici sono scese dal 19,3 al 17,9% .
I fumatori sono 11,2 milioni di cittadini italiani (6,5 milioni di uomini e 4,7 milioni di donne); i non fumatori sono 30,3 milioni e gli ex fumatori 9,3 milioni.
Fuma il 24% dei giovani tra 15 e 24 anni, pari a circa un milione e mezzo di soggetti.
La prevalenza dei fumatori nel nord Italia è del 19,1%, al centro del 22,9% e al sud e isole del 25,2%.
Il numero delle sigarette fumate quotidianamente è rimasto pressoché stabile negli ultimi quattro anni, intorno alle 14 sigarette al giorno, con consumi che aumentano passando dal nord al centro e al sud.
Nell’ultimo anno hanno smesso di fumare più 560.000 fumatori.
Il 38,5% ha smesso di fumare per danni già avvenuti alla salute e il 40% per prevenzione.
La consapevolezza dei danni da fumo è aumentata di 12 punti percentuali negli ultimi 4 anni.
Ma il lavoro da fare è ancora molto considerando che il 75,4% dei fumatori non ha alcuna intenzione di smettere nei prossimi sei mesi. Per approfondimenti e grafici vedi Occhio Clinico Rivista di Pratica Medica.

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