lunedì 26 agosto 2013

Il futuro, ostaggio dei consumi


I consumi sono sopra ogni controllo, sono troppo veloci per un Pianeta in affanno. Di questo passo abbiamo bisogno di un altro Pianeta e mezzo. Esattamente, ad oggi e con questo ritmo, ci servono 2,66 Pianeti come questa Terra che abitiamo. Siamo incontenibili e frenetici nei consumi. Consumiamo di tutto, escluso ciò che è necessario
e indispensabile per il nostro benessere e per la nostra salute. Abbiamo il “prurito” del consumismo ad ogni costo, anche in tempo di crisi. Mentre ci lamentiamo del nostro ridotto potere di acquisto, sprechiamo inconsciamente. Abbiamo consumato risorse pari a 1 volta e mezza la capacità di rigenerazione del Pianeta. Mediamente, s’intende. Gli USA hanno quadruplicato e l’Europa è andata oltre le 2 volte e mezza. Eppure nel 2011 è stato stilato un documento per un’Europa più responsabile e meno sprecona. Qualcuno dei governanti ne ha preso visione? Non credo. Sono tutti troppo impegnati nell’analizzare l’andamento del PIL e i livelli quotidiani (orari, addirittura) dello SPREAD. Questi sì che sono aspetti importanti per costruire un futuro degno di essere vissuto. Soprattutto da chi, per la giovane età potrà arrivarci. I giovani, quando potranno decidere del loro futuro? Non ora che sono le vecchie generazioni a governare il futuro delle giovani generazioni. Mi chiedo: quale futuro vede un settantenne o un ottantenne? È lo stesso futuro che sogna un ventenne o un trentenne? I giovani, forse potranno -solo- scegliere il tipo di guai in cui vivere. 

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