È plausibile l'ipotesi che un maggiore consumo di latte possa proteggere contro le fratture da osteoporosi? Una bella domanda! Vorrei rispondere con i risultati di uno studio pubblicato nel giugno del 1997 sulla rivista “American Journal of Public Health”.
Lo studio “Milk, dietary calcium, and bone fractures in women: a 12-year prospective study” -durato 12 anni- ha esaminato 77.761 donne, di età compresa tra 34 a 59 anni nel 1980, che non aveva mai usato integratori di calcio. L’obiettivo dello studio è stato quello di valutare se i più elevati introiti di latte e di altri alimenti ricchi di calcio -durante l'età adulta- fossero in grado di ridurre il rischio di fratture osteoporotiche. L’assunzione degli alimenti è stata valutata con un questionario di frequenza alimentare nel 1980, nel 1984 e nel 1986. Le fratture del femore prossimale (n = 133) e radio distale (n = 1046), da traumi a bassa o moderata, sono stati auto-riferite su questionari biennali. I ricercatori asseriscono: “non abbiamo trovato alcuna prova che una maggiore assunzione di latte o di calcio da fonti alimentari possa ridurre l'incidenza di fratture". Allo stesso modo, una maggiore assunzione di calcio nella dieta totale -o calcio da latticini- non è stata associata ad un ridotto rischio di frattura dell'anca o dell'avambraccio. In definitiva: se ci piace il latte, beviamolo senza esagerare. Al resto ci pensa il corretto stile di vita: movimento, luce solare, alimentazione sana con ricchezza di cibi vegetali.
In bocca al lupo a chi soffre di questo problema!
RispondiEliminaGentilissimo Calogero, si può reagire cominciando a scegliere il nostro cibo con maggiore cura. Preferendo il movimento alla sedentarietà coatta; le passeggiate all'aria aperta, anziché la statica TV; la convivialità, alla solitudine.
RispondiEliminaA proposito del latte, mi farebbe piacere, da tempo, avere un approfondimento medico e pubblico, su quanto dicharato in questo sito:
RispondiEliminahttp://www.mednat.org/alimentazione/bevete_latte.htm
Grazie
Francesca