mercoledì 30 settembre 2009

Al cervello piace il grasso

I cibi grassi sono buoni! Ciò è risaputo. Ma perché? Ecco la spiegazione. Mangiare cibi grassi attiva i centri del piacere nel cervello, il che spiegherebbe come mai è difficile fare a meno di certi tipi di cibo. Molti ricercatori avevano osservato come il gusto o il sapore attivino diverse regioni cerebrali, ma pochi avevano finora studiato come il cervello risponde a caratteristiche come l'oleosità della crema, la consistenza del prosciutto o la granulosità delle noci. Ivan de Araujo e Edmund Rolls dell'Università di Oxford hanno posizionato 12 volontari in una macchina di risonanza magnetica funzionale (fMRI), quella che fa vedere in diretta come funziona il cervello, nutrendoli attraverso un tubo con cibi di caratteristiche differenti. Questi ricercatori hanno osservato le reazioni dei soggetti mentre consumavano impasti di cellulosa privi di sapore mescolati con la consistenza dell'acqua, dell'olio di mais, di uno sciroppo dolce o di un insipido olio vegetale. In un articolo pubblicato sulla rivista "Journal of Neuroscience", i ricercatori spiegano che le soluzioni più dense innescavano un'area cerebrale che si sovrappone in parte con quella nota per essere attivata dal gusto. Ciò suggerisce che il cervello si crea un'immagine di quello che ha in bocca basandosi sia sul gusto che sulla consistenza. Le miscele più grasse, inoltre, attivavano un'altra area del cervello chiamata corteccia cingolata, sensibile anche ad altre esperienze piacevoli come una carezza, l'odore di un profumo o la vincita di denaro. I grassi, in un certo senso, ci coccolano.

Fonte
I. E. de Araujo, E. T. Rolls, Journal of Neuroscience, 2004; 24, 3086 – 3093

1 commento:

  1. Se ci pensiamo queste reazioni sono strettamente collegate al bisogno dell'uomo di assumere certi alimenti grassi per mantenersi in salute, p.es. gli alimenti vegetali oleosi come frutta secca e semi.
    Purtroppo i cibi industriali ed i grassi animali -molto meno salutari- hanno scalzato questo tipo di grassi 'buoni' ed il nostro cervello non essendo in grado di distinguerli ci fa comunque propendere per i cibi ricchi di grassi dannosi, più diffusi ed appetibili. Per di più la comunicazione mediatica e la dilagante mentalità del 'dieting' demonizzano i grassi 'tout court' e non ci aiutano a fare distinzioni... Aiutiamo dunque il nostro cervello a selezionare i grassi buoni! Ne guadagneremo in benessere e salute nel tempo.

    Dr.ssa Sara Campolonghi
    Psicologa, coach alimentare e specialista in comportamento alimentare e gestione del peso corporeo

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